Emergenza monnezza a Roma
Scusatemi il post di denunzia sociale, ma noto questi scorci particolarmente suggestivi di Roma Capitale dal Primo Maggio e inizialmente avevo dato la colpa ai troppi picnic svoltisi in occasione del derby Festa dei Lavoratori – Beatificazione di Giovanni Paolo II (conclusosi con un citofonatissimo 0 – 1). Ma siccome le montagnozze di monnezza continuano a crescere, come ho appurato stamattina quando mi sono recata a gettare la mia spazzatura diligentemente separata in umido, carta, plastica e vetro, mi sono domandata eccome mai? Eppure, Alemanno si era premurato di rinforzare il personale Ama di centinaia e centinaia di nuovi dipendenti, accuratamente scelti tra amici, parenti, cugini e cognati di cugini, la maggior parte nostalgici di un ventennio ormai lontano, ma spiritualmente (a loro) vicino.
Ciononostante, speriamo di non star assistendo ad una emergenza rifiuti importata direttamente dalla vicina regione Campania, sarebbe alquanto increscioso per la reputazione della Maggica. Sul sito dell’Ama la questione non è contemplata. Qui Alemanno ci dice che la colpa è dei sindacati sfaccendati che hanno mandato tutti in sciopero e poi la colpa la danno a lui, porello. Qua, invece, si dice che il Noe (Nucleo operativo ecologico dei carabinieri) abbia temporaneamente sospeso, dal 4 maggio, il centro di raccolta a Rocca Cencia (proprietà Colari, Consorzio Laziali Rifiuti) “autorizzato a ricevere 600 tonnellate di rifiuti al giorno e che al momento ne ospita quasi il doppio”. Ma il problema dicono sia precedente alla data. Bene. Mi autocensuro la battuttaccia finale Gomorra style.